https://www.ibs.it/alma-mater-storie-di-transumanza-libro-generic-contributors/e/9788894280906
Ma sempre ci sarà un buco nel muro dell' inverno per rivedere l'estate più bella...
e senza che nessuno li chiami i ricordi felici vengono a dir presente,
a riprendere posto accanto al fuoco vivo.
sabato 18 dicembre 2010
Giuli nel paese del riciclo: La Basilicata non è terra di mafia. Il punto è ca...
mercoledì 8 dicembre 2010
Considerando che l'amore non ha prezzo...sono disposto a tutto per averne un pò.
Le meraviglie in questa parte di universo,
sembrano nate per incorniciarti il volto,
e se per caso dentro al caos ti avessi perso,
avrei avvertito un forte senso di irrisolto.
Un grande vuoto che mi avrebbe spinto oltre,
fino al confine estremo delle mie speranze,
ti avrei cercato come un cavaliere pazzo,
avrei lottato contro il male e le sue istanze.
I labiriti avrei percorso senza un filo,
nutrendomi di ciò che il suolo avrebbe offerto
e ad ogni confine nuovo io avrei chiesto asilo,
avrei rischiato la mia vita in mare aperto.
Considerando che l'amore non ha prezzo
sono disposto a tutto per averne un pò,
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore, tutto l'amore che ho.
Un prigioniero dentro al carcere infinito,
mi sentirei se tu non fossi nel mio cuore,
starei nascosto come molti dietro a un dito
a darla vinta ai venditori di dolore.
E ho visto cose riservate ai sognatori,
ed ho bevuto il succo amaro del disprezzo,
e ho commesso tutti gli atti miei più puri.
Considerando che l'amore non ha prezzo,
considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un pò,
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore, tutto l'amore che ho.
Senza di te sarebbe stato tutto vano,
come una spada che trafigge un corpo morto,
senza l'amore sarei solo un ciarlatano,
come una barca che non esce mai dal porto.
Considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho.
(Peccato che questo amore inizio a credere non esista)
martedì 30 novembre 2010
La LIBERTA' è la musica della vita
Esiste parola al mondo più bella di questa?
La Libertà è la frizzante aria di primavera che a pieni polmoni
lasciamo entrare in noi all'alba di una fresca mattina,
è la sensazione di totale conduzione della propria vita,
è una canzone che con le sue parole descrive tutto quello che sentiamo
e proviamo nel nostro intimo più profondo...
la Libertà è la voglia di andare avanti nella propria vita
secondo le proprie regole e le proprie assenze di regole,
vivendo ogni giorno come lo si vuole, senza lasciarsi influenzare
dalle idee di chi non comprende noi e il nostro profondo e cerca
ostacolandoci e rimproverandoci di cambiarci...
La Libertà è non farsi imprigionare...
Una bella canzone, originalmente nata in lingua francese,di ZAZ,
giovane e simpatica cantante al suo primo disco...si intitola JE VEUX,
ha inciso da poco la versione italiana che si trova su youtube ma nn può essere
incorporata al blog, il testo è questo:
MI VA'
Una suite al grande hotel, non la vorrei...
i gioielli di Chanel, non metterei...
fosse mia la Tour Eiffel, che ne farei...
limousine con lo chaffeur, io non ce l'ho...
di uno yacht a Saint Tropez, che ne farò...
un castello a Courmayeur, no grazie no!
Mi va, mi va di avere la libertà
la gioia, l'amore, la semplicità
io voglio morire di felicità...
Mi va, mi va e voi venite con me
la libertà non ama i clichès...
io voglio la vita più vera che cè...
Non sopporto il galateo, non fa per me...
il politically correct, non so cos'è...
dico quello che mi va, che male fa...
e basta con l'ipocrisia, la falsità,
benvenuti tutti nella mia realtà
dove ogni sguardo ha più verità...
...più verità...
Mi va, mi va di avere la libertà,
la gioia, l'amore, la semplicità,
io voglio morire di felicità...
mi va, mi va e voi venite con me,
la libertà non ama i clichès...
io voglio la vita più vera che c'è...
Mi va, mi va di avere la libertà
la gioia, l'amore, la semplicità,
io voglio morire di felicità...
mi va, mi va e voi venite con me
la libertà non ama i clichès...
io voglio la vita più vera che c'è...
Mi va, mi va di avere la libertà
la gioia, l'amore, la semplicità,
io voglio morire di felicità...
mi va, mi va e voi venite con me
la libertà non ama i clichès...
io voglio la vita più vera che c'è...
questo è il video in lingua francese, ma su you tube si trova la versione italiana
buon ascolto!
lunedì 15 novembre 2010
Colonna Arabescata
Questa colonna si presentava bianca e spoglia, proprio davanti all'ingresso dell'abitazione,il mio intervento è stato dunque di armonizzarla all'ambiente in cui vive, poichè la sua ubicazione è di primo impatto. Ispirandomi all'arredamento in stile cinese, ho realizzato delle volute plastiche, il risultato è stato una pittura scultorea o una scultura pittorica...qui si vedono ancora i disegni prima dell'intervento plastico.
Applicazione delle volute...
vista frontale
vista dall'ingresso
vista dalla zona notte
primi colpi di argento
primi tocci di rosso (6 tonalità di rosso)
vista posteriore dal basso
particolare
che bel rosso!
che ve ne pare?
quasi finita.
Colonna Arabescata by Teresa Lupo is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
giovedì 1 luglio 2010
La Festa della Bruna
Sono addirittura tre le leggende che si raccontano a Matera su questa festa.
Una di queste narra di una ragazza sconosciuta, apparsa ad un lavoratore della terra al rientro verso la città di Matera.
La fanciulla chiese al buon uomo un passaggio sul suo carro e questi, dopo averla accompagnata fino alle porte della città, nei pressi della chiesetta di Piccianello, la vide trasformarsi in statua.
La fanciulla era la Vergine che salutò il contadino dicendo che da quel momento, ogni anno, voleva entrare in città su un carro addobbato a festa, così è nato il carro trionfale.
Una seconda leggenda spiega il perchè della distruzione del Carro trionfale, riconducibile ad un probabile assalto dei saraceni.
I materani, per scongiurare il pericolo che le icone della loro profonda devozione e venerazione cadessero nelle mani degli aggressori, distrussero loro per primi il carro, evitandone il saccheggio.
La terza leggenda racconta invece che il Conte Tramontano, signore di Matera, abbia promesso alla cittadinanza di Matera tutto il necessario per lo svolgimento della Festa in onore della Santa patrona, persino un carro nuovo ogni anno. I materani per mettere alla prova il mal sopportato tiranno, assaltarono il Carro trionfale costringendo il Conte a mantenere la promessa fatta.
Diverse e molteplici sono le tappe di questa lunga festa che comincia il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo, quando, di sera, il Carro viene benedetto dal Vescovo ed è esposto alla cittadinanza, che può così ammirarlo nella sede in cui viene realizzato, intanto nel corso e lungo tutto il tragitto che il carrò farà il 2 luglio si fa la prova di accensione delle luminarie.
Da questo giorno in poi la città si riempie di giostre, bancarelle, bande musicali, eventi artistici e culturali collaterali e tutta la fanfara che si trova nelle nostre folkloristiche feste del sud, del mediterraneo...lo struscio vestito a festa..come canta Vinicio in Camera a Sud...lo struscio forse è il vero protagonista di tutte le feste patronali...momento di incontro e di scontro...comunque il principe della festa.
Giungiamo così al fatidico 2 LUGLIO...che di solito comincia dal 1 luglio..poichè spesso non si ha il tempo di andare a dormire, dopo le giostre di sera, si attendono le 5 di mattina, momento in cui viene lanciata la prima diana che richiama i fedeli alla prima messa di apertura delle celebrazioni religiose, dopo la messa, esce il Quadro dei pastori e si dà luogo alla Processione dei pastori.
La Processione dei Pastori è costituita da tante figure diverse, in primo piano i rappresentanti religiosi, assieme a loro i pastori con qualche capretta e campanacci dindondanti, seguiti dalle comari religiose, alcuni esponenti della politica cittadina (che non mancano mai), qualche sportivo forse, gente di tutte le età, anziani, giovani, bambini, bambini in fasce, passeggini, motorini, un vero coacervo di gente, meraviglioso, onirico e fantastico...tutta questa gente in processione per le vie della città, scappano nel momento in cui scoppiano petardi e mortaretti posti lungo il percorso, quello è il momento clou, cordoni di gente che si tiene per mano che corrono per strada per non farsi raggiungere dagli scoppi dei mortaretti (innocui non temete).
Terminata la Processione dei Pastori, verso le 9 e 30/10,00, non esiste ancora riposo, esce la Cavalcata, che è la caratteristica cavalcata in costume, esemplari magnifici di cavalli bardati a festa assieme ai loro cavalieri vestiti da soldati che scorteranno la Madonna dalla chiesa fino al luogo in cui l'attende il Carro trionfale, dove verrà fatta salire in trono e attenderà fino al pomeriggio, momento in cui incomincerà la sfilata per le vie della città.
Qualche ora di respiro, pranzi in famiglia, famiglie riunite, parenti lontani tornati per la Bruna...pennichella pomeridiana, doccia, vestito migliore, il migliore in assoluto...inizia lo struscio più importante dell'anno, più importante persino di quello natalizio, di quello delle Palme, di quello di Pasqua...lo STRUSCIO della BRUNA.
Alle ore 19 circa il carro parte da Piccianello con la Madonna in trono e inizia la lunghissima sfilata che lo porterà nel centro cittadino verso le ore 22,00 per eseguire il rituale dei "TRE GIRI" per poi giungere in piazza verso le 22 e 30 per la "STRAZZATA" parola del nostro gergo che significa, strappo, distruzione, si perchè il carro che è di cartapesta viene realizzato ogni anno e distrutto come da rito che vuole il pezzo conquistato un elemento che porterà fortuna e ricchezza nella casa in cui verrà portato.
Ma non è finita ancora, dopo tutto questo, si va alle giostre, comunque riprende lo struscio che non muta mai forma, continuamente alimentato dalla molteplicità di gente che si riversa per le strade, e si attendono le ore 24, a mezzanotte iniziano gli spari...i fuochi pirotecnici...ed è tutto un ooooooohhhhhhh di nasi all'aria...
Adesso la festa è finita, diciamo, ma lo strascico perdura ancora per molte ore, è la festa più lunga che conosca...e poi cè l'ottava, ma ve la racconto un altra volta, tutta questa emozione mi ha stancata, e poi tra non molto devo prepararmi per lo struscio anche io, con i miei bimbetti e il passeggino, hihihihihihi!
Vi aspetto alla nostra festa, vi divertirete, ciao, corro!
sabato 22 maggio 2010
Mostra del fischietto a Matera
questo evento che è alla sua seconda edizione, si svolge ogni 2 anni, riscontra molto interesse e attiva partecipazione di artisti da tutta italia e altri paesi europei, in mostra ci sono circa 300 fischietti diversissimi e interesantissimi, io ne ho fotografato qualcuno,dal vivo l'impatto emozionale è molto intenso, ma forse devo introdurre qualche informazione sul fischietto...
La sua origine si perde nella notte dei tempi,il suo soffio evoca il ricordo biblico della Creazione di Adamo ed Eva,il suono simile al canto del cuculo è un dolce richiamo per la fanciulla alla quale veniva donato dal proprio amato, ma soprattutto era il gioco dei nostri nonni bambini,quando i bambini come gli adulti trovavano in qualcosa di tanto umile,qualcosa di infinitamente bello e prezioso, tanto da conservarlo con cura e gelosia.
Sono manufatti che suonano attraversati dal soffio dell'umano fiato, plasmati dalle mani dell'uomo che come materia utilizza l'argilla, abbondano in poesia e fascino quasi magico e posseggono il linguaggio universale del relazionare e unire le genti.
Dunque è un oggettino che si intende porti pace, amore, amicizia, fortuna e buonasorte, che è stato per lungo tempo un gioco per i piccini, un dono tra innamorati, ed oggi viene riscoperto ed in qualche modo celebrato per raccontarlo, conoscerlo e non perderne la storia.
qui trovate il link di Genius Loci e la loro esperienza in prima persona riguardo questa manifestazione
http://www.geniuslocimatera.blogspot.com/2010/05/inaugurazione-con-sorpresa-alla-ii.html/
LA LOCANDINA dell'evento
IL PRIMO CLASSIFICATO,
1° Premio a Nicoletta Paccagnella di Nove (VI) con l’opera “Campanella Pupa”. Motivazione: passaggio dalla tradizione all’innovazione con forti componenti simboliche, artistiche e grafiche.
IL SECONDO CLASSIFICATO
2° Premio a Francesca Antoniotti di Pralungo (BI), con l’opera “Arca Battella”. Motivazione: complessità nell’esecuzione e carica di gioia compositiva.
IL TERZO CLASSIFICATO
3° Premio: Donato Francia di Silvi Marina (TE) con l’opera “Armonia”. Motivazione: nell’opera è preponderante il forte dialogo tra le terre e la composizione stilistica.
Miglior fischietto innovativo: Francesco Rigon di Nove (VI) con l’opera “Carrettino”.
Miglior fischietto ad acqua: Francesco Di Martino di Torino con l’opera “Insetto”.
Eleganti motivi naturalistici
Colombini
particolari di una teca
fischietti in danza
per me questa è una pizzica a tutti gli effetti
altra teca
dolce gallinella
il pezzo forte, i cucù di Tommaso Niglio
cuore e sole
altri galletti
questa mi fa pensare ad una dolce ninna nanna
il Pane di Matera!
bellissimo galletto
elegante stilizzazione
altro gruppetto
simpatica fantasia
giovedì 6 maggio 2010
Matera
"Matera nella giornata Unesco"
RICORDI DI TEMPI LONTANI di TERESA LUPO
I ricordi sono la parte di un sogno,
frammenti di vita, legati all'esperienza che fu e non è più.
Matera, madre segreta, labirino di strade, dedalo di scale, domino di tetti e case su case.
Ovunque l'occhio posi, sulle tue vecchie vestigia, riceve il dono del ricordo.
Ricordo di vecchie comari aggrinzite, sedute a consunte sedie di paglia,
assorte nel loro sommesso pregare, che scorrono tra le indurite dita i lucenti grani di un rosario.
Ricordo di anziani contadini un pò stanchi che nel pomeridiano riposo intrecciano
ora un cesto di vimini ora peperoni e pomodori rossi da essiccare al sole, in attesa di freddi inverni.
Il ricordo del ricordo dei nonni che nella natia casa, divisa con le bestie domestiche,
han lasciato il cuore...
Ricordo dello stridio delle ruote del traino di ritorno dai campi,
trainato dal suo assonnato mulo, carezzato dai caldi raggi del sole che inondano il selciato,
le pietre,
il tufo,
le grotte,
le case.
Matera, accogliente madre, scrigno incastonato di meravigliose chiese, preziose come gemme.
Ovunque appoggi l'orecchio, s'ode il tuo sussurro narrare le storie passate di ricordi lontani.
Ricordo di vicinati, di case, di famiglie e bambini dai nudi piedi, costantemente vigilati
da un vecchio e stanco occhio che pare distante nel suo romingo pregare,
ma che sorveglia attento, materno, e osserva l’animoso giocare.
Ricordo di una romita finestrella da cui abitualmente fa capolino uno scolorito fazzoletto,
posato su un chino capo argenteo, che dal passante si informa della vita che oltre i suoi vetri scorre.
Ricordo del vivace vociare di donne raccolte attorno alle fontane,
del gorgoglio della cristallina acqua che empie le capase nel giornaliero rito.
Ricordo delle infinite pignate sfrigolanti che inondano le antiche viuzze di odori di cucina,
di case,
di famiglia,
di buono...
Matera, antichissima madre, abitata dalle più remote ere ma vissuta ancora in questi futuri giorni.
Ovunque lo sguardo si posi, le membra sussultano per quanta poesia riecheggia in questi ameni luoghi.
Ricordo è ogni finestra che come un quadro incanta l'occhio e l'anima con
i suoi paesaggi infiniti e mai finiti.
Ricordo di lumi notturni, posti fuori dagli usci da ogni famiglia che di notte ti tramutavano
in specchio pel cielo, affinchè con esso competessi in fulger di tremule luci come di stelle.
Matera,
a noi ti sveli ogni giorno nuova,
diversa,
ma sempre la stessa,
infinita e stupenda.
COPPIA DI FALCHI GRILLAI
TERRA DI LUCE
TERRA DI SOLE
TERRA DI SILENZIO
TERRA DI PACE
TERRA DAI VIVI COLORI
TERRA DI ARIA TRANQUILLA
TERRA DI ISPIRAZIONE LIBERA E PURA
TERRA DI SOLITUDINE
TERRA DI POESIA
TERRA DI NEBBIA E MISTERO
TERRA DI TUFO, CUSTODE DI TRADIZIONE
TERRA CHE NON HA BISOGNO DI TERRA
TERRA RICCA DI TERRA
TERRA DI CIELI INFINITI
Queste immagini sono delle Murge materane, la prossima volta vi porterò diversi scorci, magari vi porto nei "Sassi".
"Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente ballezza" CARLO LEVI, 1952
ciao a tutti e buona giornata